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di FEDERICA MARRI
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ROVERETO SULLA SECCHIA (MO)
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INFORMAZIONI SUL GATTO MAINE COON
Il mantello caratteristico può essere di tanti colori ma non tutti. Diciamo che il mantello è classico nero e rosso sono i colori fondamentali, con o senza bianco, tigrati o non tigrati, diluiti o no (blu e crema), con o senza silver. Sia in estate che in inverno lui mantiene i ciuffetti tra le dita, quelli per camminare sulla neve... non si sa mai.
Classificazione FIFe e cenni storici
Paese d'origine: Stato del Maine, USA Classificazione
FIFe: Gatto a pelo Semi Lungo
Il Maine Coon prende il nome dallo stato nel quale sono nati i primi allevamenti. Le origini sono confuse da una serie di stra-raccontate leggende che lo vogliono una volta discendente dai gatti Vichinghi, un'altra volta dai Turco d'Angora che la Regina Antonietta avrebbe inviato in America per sottrarli alle crudeltà della Rivoluzione Francese. Altri racconti, biologicamente azzardati, li vorrebbero imparentati con la Lince (per via dei cosiddetti Lynx Tufts) o con i Procioni per via della somiglianza delle code. Se invece vogliamo dare retta alle fonti scritte (About Maine Coons in 1903, extract from Francis Simpson's The Book of the Cat) dobbiamo pensare al primo gatto selezionato per "carattere" della storia. Infatti tanti sono i riferimenti ai gatti che arrivarono nel Maine grazie a Capitani di navi mercantili che sceglievano gatti docili e con una spiccata propensione verso l'essere umano, per far da compagnia alle loro famiglie, soprattutto ai bambini, durante i loro lunghi viaggi. Dalla costa si sono poi spinti verso l'interno diventando i migliori amici dei Contadini, strenui difensori dei granai contro la minaccia dei topi: è il primo gatto da lavoro riconosciuto nella storia. I primi appassionati che ahnno cercato di risalire alle loro origini, e costruire una sorta di pedigree, hanno registrato provenienze da molteplici posti nel mondo. Ma i marinai che si ritiravano in pensione nel Maine (per la florida economia navale) hanno poi dato una casa definitiva a quello che venne così chiamato "il Gatto del Maine". Non si sa esattamente quando si sia cominciato a chiamarlo Maine Coon ma si sa che già dalla fine dell'800 e i primi del '900 molti esempari affollavano le esposizioni feline americane. Le due grandi guerre non hanno aiutato a fornire dati storici e rendono oggi difficile seguire le traccie di questa razza. Dal 1960 a oggi, la popolarità del Maine coon è stata in costante crescita sia negli Stati Uniti sia nel resto del mondo. Le prime associazioni a riconoscere questa razza furono nel 1967 la Canadian Cat Association, e l'American Cat Association. Seguendo il loro esempio ben presto altre associazioni feline fecero lo stesso, a eccezione della Cat Fanciers' Association (CFA), che aspettò fino al 1976. La nostra federazione, FIFe, ha riconosciuto il MCO (sigla) nel 1982. Tre allevamenti in particolar modo hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della razza Maine coon come la vediamo oggi. Più precisamente 5 gatti fondatori sono all'origine della maggior parte delle linee di sangue di oggi.
Aspetto generale.
Il MCO è un gatto grande, ossatura robusta, muscolatura potente e tonica. Il corpo forma un rettangolo con le zampe che sono mediamente lunghe tanto che è un gatto più lungo che alto. La testa è media rispetto al corpo anche se nel maschio adulto è possibile che un collo possente sostenga un signor testone! Le femmine possono essere anche decisamente più piccole dei maschi, ma sempre sostenute da una forte struttura sia ossea che muscolare. Il mantello è corto sulla testa e sulle spalle, gradatamente spostandosi verso i fianchi i peli si fanno più lunghi fino ad essere decisamente lunghi sulla coda e sulla gorgiera. Ha poco sottopelo e quel poco è concentrato su petto, ascelle, pancia e inguine, zone di frizione dove ricordarsi di pettinare bene e spesso, e nei caratteristici "calzoncini alla zuava". Le zampe sono dotate di pelo corto ma tra le dita ci sono i fantastici ciuffetti che permettono al nostro gattone di camminare sulla neve. la coda è lunga e fornita di una buona quantità di pelo lungo e fluente... uno swiffer naturale! La testa è imponente, squadrata, sulla cima svettano alte due belle orecchie ben fornite di ciuffetti di pelo dentro e in cima, stile Lince. Negli adulti gli occhi sono felini e minacciosi, sembrano voler dire: a te ti mangio a colazione, invece a te ti mangio a cena. Ma sono i gattipiù dolci del mondo. Da cuccioli sono buffi e divertenti, crescendo diventano più sedentari e grandi amanti del divano e delle ginocchia umane... Maturano molto lentamente, le caratteristiche qui descritte saranno pienamente evidenti tra i 3 e i 4 anni di vita.
Carattere
Sono molto sicuri di sè quindi se non si sentiranno minacciati nel loro territorio, tenderanno a no lasciare forti segni della loro presenza. Amano osservare il mondo dall'alto e un bel tiragraffi accanto alla finestra sarà il loro posto preferito della casa, ammesso che si ciate anche voi. Sono dei gran cacciatori, nonostante la mole possono decidere di dare la caccia a mosche, falene e farfalline, in giardino anche alle Talpe! Soprattutto da giovani, in mancanza di piccoli roditori in casa, anche i vostri piedi sotto le lenzuola potranno essere cacciagione prelibata... occhio! Comunicano con noi in tutti i modi, ma il più affascinante rimene sempre il caratteristico trillo... anche il bestione più insospettabile potrà stupirvi con un trillio infntile e tenerissimo. Detesta essere lasciato solo troppe ore al giorno tutti i giorni. E' un animale di relazione, se proprio non potete stare troppe ore in casa, trovategli un compagno, gatto, cane, coniglio... qualsiasi cosa piuttosto che la solitudine.
Cura
Il pelo primario è setoso, lungo e di buon spessore, facile da gestire. Si pettina letta facilmente perché dotato di poco sottopelo. Possiamo raccomandare un buon pettine antistatico per rimuovere il pelo morto, come detto, soprattutto ascelle, pancia inguine e sottocoda. Durante il periodo di muta le aumentate la frequenza, nei casi più complicati una volta al giorno, agendo nel verso del pelo e attenzione ai nodi nelle zone di frizione (inguine e ascelle). Abituateli con una spazzola morbida che abbia il solo scopo di instaurare con voi un rapporto fatto anche di coccole fatte con la spazzola. Nel caso alla base della coda si presenti una particolare untuosità non vi preoccupate, sono gli ormoni. La cosa migliore è uno shampoo sgrassante, negli intervalli tra uno shampo e l'altro un po' di maizena che assorba il grasso è raccomandabile. Considerate che dopo la sterilizzazione queto effetto chiamato "coda dello stallone" comincerà ad essere di gestione sempre più facile.